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Immagine del redattoreKira Writer

L'albero di Pesco 2° Parte

Caro lettore, ti ho lasciato nel bel mezzo delle riflessioni della protagonista, adesso potrai vedere cosa suscitano questa tormenta di sentimenti. Se non hai letto la prima parte clicca qui altrimenti prosegui questo viaggio....

 

[...] Chiudo di nuovo gli occhi, sento ancora il profumo della natura che mi invade e accarezza. Gli uccelli musicano e l’erba sibila. I miei ricci si confondo con le foglie dell'albero. Sfioro la corteccia ruvida del ramo su cui poggio, mi ricorda le mani consumate di mia nonna che preparava i dolci in cucina. E penso a ciò che sono stata e a ciò che sono diventata. Sono un tutt'uno con l’albero. Penso a quante volte ho riso a crepapelle e a quante volte ho pianto. Ho perso il conto delle emozioni vissute come ho perso il conto dei caffè presi da una vita. Ma qui dall’alto, adesso, è più semplice respirare, senza fretta. Prendo profondamente aria. A pensarci bene, io posso cambiare copione quando voglio, potrei non farmi imporre nulla dalla società. Non fare cose solo perché è di moda postarlo sui social o perché senti il macigno dei giudizi degli altri. Potrei anzi posso scendere da questo albero ed essere la protagonista del mio reality show! E pensare che dovevo solo fermarmi un attimo per capirlo. Ma è stato un attimo di pace. Mi catapulto letteralmente dal ramo, senza badare al fatto che potrei anche farmi male scendendo così precipitosamente. Sento il mio respiro affannarsi per la corsa che sto facendo ad arrivare in città, eppure non sento fatica nelle gambe e nel cuore. Nella corsa verso la via di casa da lontano intravedo la mia amica Maddalena. L’altro giorno avevamo litigato per le solite stupidate. L’ho capito solo ora. Voglio stringerla forte, le vado incontro a braccia aperta. Lei sta guardando nel vuoto, è come se non mi vedesse. Agito la mano per farmi vedere e alzo la voce per chiamarla. Le sto davanti ma… mi passa attraverso. Letteralmente mi trapassa il corpo. Incredula mi giro per guardarla andare via ma nel frattempo che continuo a gridare il suo nome, un ragazzo con la bicicletta in velocità non mi vede e mi passa attraverso anche lui. Non sento niente. Guardo le miei mani ed il mio corpo con grande orrore. Ho desiderato essere invisibile per un momento lì sull’albero ma non fino a questo punto. Sto sognando. Di sicuro è uno di quei sogni rivelatori che sembrano così reali da diventare incubi ad occhi aperti. Continuo a camminare cercando di capirne qualcosa. Effettivamente nessuno si accorge della mia presenza. Sono veramente invisibile. Tutto quello che guardavano dall’alto adesso ha cambiato colore. Vedo tutto grigio. I miei sensi non mi appartengono più. Non sento i muscoli, non sento il cuore. Resto immobile perché sono paralizzata. Non riesco a comprendere se tutto ciò è reale. Ma come potrebbe mai esserlo?! Il mio primo pensiero a questo punto va alla mia famiglia, ricomincio nella mia corsa sfrenata per la via di casa. Arrivo con ansia e preoccupazione fuori la porta. Non sento il mio cuore battere dopo tutta questa corsa. Ho paura di entrare. Cerco di aprire la porta ma anche questa volta ci passo attraverso. Continuo a non capire. Poi li vedo, i miei cari. Sono tutti nel salone di casa, anche il mio ragazzo. Nessuno si è accorto di me e del fatto che sono tornata a casa...

To be Continued

©Kira_Writer





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