Caro Lettore,
sei pronto per un breve racconto, intenso ma introspettivo? Beh Sono solo pochi minuti ma vorrei ti immedesimassi nel protagonista...poi mi racconterei. Dal titolo avrai capito che il racconto si dividerà in più parti, questo è il primo di tre. Buona lettura...
Il sole, con una strana luce rossastra, irradia ed illumina l'erba, i fiori, l’asfalto ed ogni superficie della terra. La gente è presa della sua normale routine, tutto scorre con inerzia, ma io mi fermo. Su per la collina che sovrasta la città, lì in cima c’è un albero. E’ un pesco in fiore, sopra le sue radici c’è un tappeto rosa di petali profumati. E’ il mio albero preferito. Lo conosco fin troppo bene, ogni suo graffio, ogni suo ramo, ogni segno d'età. Ogni stagione mi ci sono arrampicato, questa volta era da tempo che non ci tornavo. I pensieri e i ricordi che invadono la mente mi regalano la gioia di risalirci. Mentre mi arrampico con cautela, posso sentire le foglie suonare al vento, posso vedere i fiori aprirsi al mondo. Da questo ramo, quello più alto, posso vedere la città per intero. Faccio un respiro profondo, adesso posso sentire anche l’aria che espande i miei polmoni e i raggi del tramonto dorarmi la pelle. Chiudo gli occhi per gustare questo momento. Li riapro. L’immensità. Vedo le luci del paese iniziare ad accendersi, le macchine sfrecciare per le strade e riportare a casa le persone dopo il lavoro. Due innamorati sotto il ponte si baciano e si giurano amore eterno. Due fratelli litigano per l’ennesimo capriccio. Ci sono i soliti ragazzi a bere fuori al solito bar, i “Signori Leonetti” invece girano per negozi, mentre il postino ha terminato il suo turno. Guardo la frenesia della città da lontano proprio come uno spettatore di una brillante commedia di teatro. E da qui, da dietro le quinte posso essere invisibile al pubblico, ma posso osservarli e scrutarli. Su questo albero ho la possibilità di capire cosa provano, intuire i loro pensieri e scoprire i loro segreti. E sempre da quassù, posso provare insieme ad essi le loro emozioni che sia la gioia di un bacio, la tenerezza della nascita di un bambino, la sofferenza di un litigio oppure il vuoto che si prova a perdere qualcuno di importante. È come assistere ad un reality show. Non uno di quelli finti da televisione, ma uno di quelli dove la gente non può recitare e si mostra per quello che è davvero, senza nascondere vizi ed abitudini. Fortuna che sono sull’albero a guardare questa messa in scena e non devo preoccuparmi di recitare anche io. Perché sono piuttosto consapevole che il mio copione da recitare non mi sarebbe piaciuto affatto e mi sarei dovuta occupare di cambiarne le battute. Se potessi stare qui per molto tempo, forse potrei imparare qualcosa della vita, capire la gente, il perché di come si comporta e come prende diverse decisioni. Cosa porta l’uomo a scegliere la cosa giusta per lui e per chi gli sta intorno. Ma soprattutto chi lo sa cosa è davvero giusto o sbagliato. Ma dall'alto, guardando da una prospettiva diversa dal mio solito potrei diventare Maestra di vita e avere le risposte a tutte le mie domande. Trasmettere la mia conoscenza ad amici e alla mia famiglia, raccontare ciò che ho visto io: se c’è più bene che male, se anche gli animali hanno un’anima, se gli anziani hanno ancora un cuore da ventenni, se gli ammalati guariscono subito, quanti bambini al mondo giocano, se il cielo è davvero blu di giorno e nero di notte coperto di stelle, se il lupo veramente ulula alla luna piena...
To be continued.
©Kira_Writer
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